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Capolavori di artisti italiani tra fine Ottocento e inizio Novecento fanno luce su un periodo artistico ricco di movimenti che si interrogano sul ruolo delle arti figurative, dai macchiaioli ai divisionisti ai simbolisti, e che vede la parallela presenza in campo letterario del verismo di Giovanni Verga, del naturalismo di Gabriele d'Annunzio, della poetica di Giovanni Pascoli e del tardo romanticismo di Matilde Serao. Attraverso letture comparate si intende così analizzare una stagione di profondi cambiamenti, non solo artistici ma anche politici e sociali, che di lì a poco caratterizzeranno l'Italia contemporanea. Accanto a pittori di fama quali Signorini, Lega, Cannicci, Gioii, Boldini, De Nittis, Corcos, Pellizza da Volpedo, i dipinti di artisti meno noti, ma di grande spessore artistico: Rossi, Chiesa, Tito, Irolli, Joris, interpreti della sensibilità del mondo femminile che si fa protagonista, attraverso l'arte, della cultura e della società del nuovo secolo. Una pittura che ha come protagoniste la donna e la natura, al centro di scene fatte di quotidiana straordinarietà, sul palcoscenico della borghesia della provincia italiana e del mondo contadino. Ne emerge l'estetica dell'Italia postrisorgimentale ma anche il dibattito sul rapporto fra città e campagna, fra nord e sud, indagato in quegli anni dalle inchieste parlamentari sulle arretratezze delle condizioni di vita dei lavoratori della terra.